25.2.10

PRECEDENTE GOOGLE

Se l'Italia fosse un Paese di Common law come gli Stati Uniti e Regno Unito, il precedente creato dalla sentenza di primo grado per violazione della privacy comminata a tre dirigenti Google da parte del giudice Oscar Magi del Tribunale di Milano, potrebbe avere degli effetti immediati devastanti per quella che è la libera circolazione in rete degli user generated content e per il business di Google. Il precedente legale è un'arma potentissima nelle mani del tuo nemico; per Google (che nemici ne ha tanti), questa sentenza rappresenta d'ora in avanti una pistola puntata contro.

Per chi ama tutto quello che internet rappresenta, è un boccone amaro, ma che costringe a delle riflessioni.

Certo, bisognerà aspettare le motivazioni della sentenza per capire esattamente il tipo di ragionamento seguito dal giudice, che dopotutto ha il dovere di applicare le norme a un caso concreto; sicuramente, il fatto che il video sia rimasto disponibile (e tra i più cliccati su Youtube) per oltre due mesi non depone a favore dei dirigenti: è stato rimosso solo a seguito di una richiesta specifica dell'autorità, altrimenti sarebbe ancora lì.
Da un punto di vista legale, è tutta una questione di privacy e non di libertà di espressione, ragion per cui molte delle questioni che vengono sollevate in queste ore da tutti i media tradizionali e online, italiani e esteri, così come il grido di allarme che si alza dalla blogosfera e che fanno della sentenza una prima manetta sull'intera internet, sembrano deviare e forse esagerare rispetto alla portata reale del fatto. Perchè in Italia, (almenochè non la pensiamo come Berlusconi e cioè che la magistratura è tutta corrotta) i giudici seguono le leggi scritte nei codici, nei regolamenti, non giudicano sulla base del precedente, noi italiani è al legislatore (parlamento-governo) che dovremmo guardare per capire che aria tira su internet, e non tira aria buona.

Chiaramente, se dovesse imporsi l'idea che l'intermediario (cioè chi mette a disposizione una piattaforma tecnologica per la distribuzione di contenuti come Youtube, ma perchè no anche Blogger o Wordpress, allora) è corresponsabile del contenuto stesso, saremmo nella cacca: chi pensa sia possibile questo è certamente un folle che non ha la minima idea di quanti nuovi contenuti UGC circolino online ogni istante, e ognuno di questi circola su piattaforme di terze parti. La piattaforma è uno strumento, neutrale, come la stessa videocamera. Vaneggiando e inseguendo questo modo di ragionare per assurdi si potrebbe anche arrivare a considerare corresponsabile il produttore di cellulari usato per fare il video oltraggioso, l'isp che ha fornito la connessione, ecc.

In attesa delle motivazioni sentenza, tuttavia, faccio anche una riflessione che va oltre Google:
fino a che punto in nome della libertà della rete deve essere sacrificata la riservatezza, la dignità del singolo?

I fatti come quelli che hanno portato a questa sentenza, che sono diversi, tanti e rispondono a definizioni come bullismo, razzismo, sessismo, brutalità, deficienza, violenza, sadismo, ecc., suscitano in rete un terribile voyerismo, è vero, ma rispetto alla enorme mole dei contenuti che girano sono una goccia nel mare.
Tuttavia per la persona-vittima di questo tipo di violenza quella goccia può scavare la carne.

Bisogna fare in modo che il potere di autoregolamentazione della rete, i suoi anticorpi, migliorino, un dovere che abbiamo tutti.

23.2.10

A scuola di innovazione


E' una bella iniziativa congiunta di diversi ministeri italiani e rivolta alla scuola primaria e secondaria, volta alla valorizzazione (e premiazione!) di contenuti digitali autoprodotti all'interno appunto delle scuole.

l'iniziativa è doppiamente interessante perchè, oltre a sostenere e stimolare l'utilizzo di strumenti tecnologici e la creazione di contenuti multimediali, pone l'accento su uno dei pilastri della cultura dal 2.0, la CONDIVISIONE.

Parola che in tema di copyright significa una cosa sola: Creative Commons.

Chi vuole partecipare al bando deve dunque optare per la distribuzione del proprio prodotto sotto licenza CC - attribuzione- non commerciale - condividi allo stesso modo 2.5 Italia.

19.2.10

1GOAL




Unica cosa davvero importante di Sanremo 2010, lo spazio dedicato (per il tramite di Rania di Giordania) all'iniziativa mondiale 1GOAL, education for all.

Come persona e come curatrice di un blog dedicato fondamentalmente ai bambini, mi sento particolarmente toccata da questa iniziativa cui offro, nel mio piccolo, tutto il mio supporto.

E' quasi traumatizzante sapere che ci sono circa 72 milioni di bambini nel mondo che non ricevono alcuna istruzione, non imparano a leggere e scrivere, non possono accedere a una formazione nemmeno di base.

Questo, nel mondo odierno, è negazione di un diritto all'istruzione e fondamentalmente alla LIBERTA': senza poter comunicare, senza conoscenza non si va da nessuna parte, non si può scegliere, non si può partecipare, non si può migliorare.

Nella società dell'informazione, l'anafalbetismo ha un impatto sociale molto più grave che in ogni altra epoca: si parla spesso e ci si preoccupa (giustamente) di digital divide, come dobbiamo chiamare il divario esistente tra "gli istruiti" e "gli ignoranti"? Che abisso c'è tra un nativo digitale e un ragazzo che non sa scrivere nemmeno il suo nome? Possono ancora essere considerati membri della stessa specie?
E' ovviamente in tono provocatorio che pongo quest'ultima domanda, perchè altrettanto ovviamente ogni essere umano sulla faccia della Terra ha pari dignità.
Ma, per non nascondersi dietro un dito, è altrettanto vero che non esiste uguaglianza nell'ignoranza.
La conoscenza, offerta per il tramite anche dell'istruzione (che da gli strumenti di base) è il cibo della nostra mente. Senza questo cibo, la nostra mente, il nostro spirito, spesso la nostra stessa umanità si inaridiscono, atrofizzano, muoiono.

La campagna 1GOAL, education for all, è molto bella, credo possa davvero aiutare a mettere il mondo nell'ottica di affrontare questo problema, padre di tutti gli altri.
E' anche organizzata molto bene, la trovate a questo indirizzo, ma anche su youtube, twitter, facebook, flickr. Ci sono tantissimi modi di diventare supporters dell'iniziativa, potete dare spazio alla vostra creatività, l'importante è farlo!!!

13.2.10

Nativi digitali: il cervello si trasforma....

in meglio, per me è una certezza.